Scrivono di Noi

Il Giornale di Vicenza

Dallo speciale "Provati per voi" del 21 giugno 2002...

"A Marostica si affaccia sulla piazza un antro di delizie"
di CIACCO

Per un gastronomo un negozio di generi alimentari d'alta qualità è tanto importante quanto un ristorante dello stesso tipo: allora perché non segnalarlo ai lettori?
In termini gastronomici si provano, in casa, piaceri altrettanto validi quanto quelli che andiamo a cercare nelle serate fuori casa: è necessario fare cose buone e non si può prescindere, come sempre, da materie di grande qualità.

A Marostica c'è una fonte di prodotti di questo tipo da lasciare incantati: la Premiata Casa del Parmigiano che s'affaccia su piazza Castello.

Sono oltre trent'anni che Gino Gastaldello opera in questa piazza che è fra le più belle d'Italia, incastonata fra mura che la racchiudono con eleganza. L'aria di passione (e d'orgoglio delle posizioni raggiunte) la vedi già guardando la vetrina: fra le bottiglie di torcolato e il pane carasau trovi un quadro che dichiara che la Confraternita dei Cavalieri dei taste-fromage di Francia lo vede fra i Confratelli e in un altro la Slow Food ha eletto questo negozio fra i migliori.

Entrando si sente quel buon profumo di formaggi che ti attendi da un simile tempio della gastronomia e trovi fra le centinaia di vasetti d'ogni tipo (tutti rigorosamente scelti) una serie notevole di testimonianze di clienti, d'autorità, di professionisti che ringraziano per quanto fornito, per l'assistenza, per la presenza nella vita della comunità.

Inizi a guardare e trovi sottaceti da favola di una ditta austriaca, la Staud's (cipolline, asparagi marinati in agrodolce, peperoni farciti, crauti, superbi con il bollito), ma anche le acciughe in salsa della Rizzoli Emanuelli, da divorare col pane, una invidiabile presenza di aceti balsamici (tradizionali e non) o i fagioli zolfini del Pratomagno che costano come il caviale (che, detto fra noi, è presente in diverse qualità) e i Sorana, altrettanto importanti.

Alzi lo sguardo e vedi, in un angolo, diversi tipi di bottarga: quela chiara di muggine, più delicata di quella, anch'essa presente, di tonno. Tutte ovviamente di Cabras, in Sardegna, così come trovi il Mirto, il limoncello della costiera amalfitana ed il nocino di Aggazzotti di Modena.

Sono circa cinquanta i salumi da acquistare: dal Culatello di Zibello di Spigaroli (presidente del Consorzio Produttori), alla mortadella di Bologna, fatta esclusivamente con carni fresche senza addensanti o polifosfati e dal colore più scuro ma dalle lardelle che, anche su fetta sottilissima, non si staccano (è una prova, dice Gino, per vedere se son fatte con carni surgelate), dal lardo di Colonnata di Giannarelli alla coppatesta di Cecchini di Panzano (quello della fiorentina) dal lieve sentore di arancio, dalla ventresca di Rionero ai prosciutti di Parma, San Daniele (ma anche lo spagnolo Pata Negra, dolcissimo) o alla soppressa vicentina di grande bontà.
Paste di Napoli ed olii di tutta Italia trovati con passione ed amore in una continua ricerca e stimolazione anche da parte dei clienti esigenti, raffinati ed intransigenti sulla qualità.

Ecco spiegati i duecento formaggi che sono in casa, dal pecorino di fossa di Sogliano alle tome di capra dell'Alta Val di Susa o lò'aquilano pepato fino ad un formaggio delizioso con il torcolato: l'erborinato Valle della Luna sardo.
E ancora Asiago di ogni età, malghetto, Bagoss di Bagolino, puzzone di Moena, burlino nostrano, pecorino di Pienza, di Gallura, toscani fanno bella mostra (e li potrete acquistare anche in superbi vassoi, già tagliati per cene): il figlio Erasmo ne è il maggior conoscitore (in questi giorni è a Ragusa relatore ad un convegno internazionale sul formaggio).

"E' una continua ricerca nei caseifici, con martello ed ago per assaggiare, e verso piccoli produttori di grande qualità, anche perché il gusto si evolve" dice Gino che lavora con la moglie e l'altro figlio Corrado. "Ora è il tempo migliore per i formaggi, arrivano quelli d'alpegio ed arriveremo a circa duecentotrenta".
E', insomma, un negozio dove è normale che ti dicano, sempre, "Vuole assaggiare?" e ti aspetti di uscire con ciò che hai acquistato chiuso in un bel pacchetto col fiocco, come una volta.

"Mi chiedo sempre: ma tu questo lo compreresti? Mi sento di quà e di là dal bancone e ragiono così. Ho due bravi figli ai quali ho insegnato loro ciò che ho appreso dai miei sbagli e so che andranno avanti con la stessa passione."

Così ora producono anche sughi prestigiosi, assolutamente naturali, in un piccolo laboratorio di Salcedo, forse perché avere in negozio circa 1.500 prodotti sembrava loro poco...

Cercheremo altri piccoli antri del buono: ce ne sono più di quanti noi stessi non crediamo.


Dal Giornale di Vicenza del 21 Giugno 2002
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